E passiamo al
secondo miracolo
Tutti sanno,
scrive Spinoza,
che il
pane
si ricava dai cereali,
mentre il
pesce
si ricava dall’acqua.

Ed è scientificamente provato che moltiplicare del pesce crudo è più facile che moltiplicare del pane cotto.
Se i Vangeli parlassero di pane cotto...
In effetti, i Vangeli parlano di pane.
Senza specificarne la cottura.
In tal caso il mistero è semplice.
Spinoza stesso pare vergognarsi nel dovercelo rivelare.

Il 14 ottobre 1951,
ricorda Spinoza,
il chimico inglese Harold Pinter
(futuro premio Nobel in farmacologia cinetica)
sintetizzò un espansore molecolare biologico a crescita limitata, che venne chiamato fattore G
(G sta per Growth: crescita).
Tale fattore, a contatto, ad esempio, con semi di miglio, creava una muffa semipastosa, autopolimerizzante, grande quanto un pugno chiuso, dal sapore dolciastro, leggermente filamentosa, dura fuori, più morbida dentro.

Gli esperimenti condotti su cavie dimostrarono che la muffa era innocua
(almeno in termini di emivita totale, e considerando un numero di duecento cavie per sei mesi di alimentazione).
Ma nel dicembre del ’53 i dottori Jenkins e Jacobs
(della Royal Sociey Academy of medicine di Londra)
dimostrarono che il fattore G, preso in forti quantità, poteva provocare neoplasie epatiche primitive e danni irreversibili alle ghiandole parenchimali del pancreas endocrino
(per cui ne sconsigliarono l’uso alimentare).
In effetti, a partire dal 1958 il fattore G venne requisito dall’esercito inglese. In casi estremi, infatti, e per assoluti motivi di sopravvivenza, il fattore G può essere tollerato senza alcun problema.


Per ciò che riguarda
i pesci,
dice Spinoza,
un qualunque pescatore di frodo potrebbe tenere una conferenza esaustiva sull’argomento.
Ma sarebbe una maggior riprova pensare che i nitroderivati e gli zolfoderivati risalgono all’antichità.
E che la mistura con farina fossile era già impiegata con successo dai greci, addirittura prima di Cristo.
Inoltre, la stabilizzazione della nitroglicerina prima e della nitrocellulosa poi, hanno permesso, non solo una pacifica maneggievolezza del composto ma, anche, lo studio di capsule particolari, blindate, che, con micce al fosforo, esplodono sott’acqua a qualunque profondità.
Nel caso specifico, la quantità di pesci pescabile dipende esclusivamente dalla carica dei bossoli e dai pesci disponibili in un raggio di 15 - 45 metri.
Due cariche ben piazzate,
suggerisce Spinoza,
sfamano, con ampio margine, 10.000 persone.















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