SOTTOCAPITOLO: IL SADICO
Il sadico non è sadico dalla nascita. Non ha visto istituti di correzione. Non ha pianto tra le braccia di un prete consolatore.
Eppure, qualcosa gli ha messo in testa una concezione malvagia della vita.
Come certe anime inquiete, anime che frequentano il mondo (o l’hanno frequentato) il sadico non crede in Dio. Ciononostante, quando si sente in pericolo di vita, prega.


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Si mostri buono, questo Dio dei cristiani. Non faccia come il Dio degli ebrei, che fulmina la vista per sette generazioni, trasforma in sale e fuoco le Gomorre, e non perdona mai nessuno, neppure le donne (che come donne non devono ringraziarlo la mattina).
Questo Dio possibilista, scaltro come una volpe, che può salvare il giorno della morte e può salvare il giorno del Giudizio. Questo Dio colto, che ha letto Platone. Raffinato quanto può esserlo l’ultimo degli evangelisti. Acuto intenditore della coscienza. Psicologo. Migliorista. Antistalinista. Questo Dio triplicante e ubiquo. Gestore del big-bang. Poco umano per essere un Dio.





image: Christus, di Paul Klee


manuela.corti@bo.nettuno.it













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